Ovvero: Arriva un bebè e la coppia scoppia.
Una certezza: il passaggio da due a tre, da coppia a famiglia, non è affatto indolore.
La nascita del primo figlio trasforma in modo sostanziale la relazione, si modificano gli equilibri, spesso già fragili, aumentano le richieste e le aspettative, con il rischio che uno o entrambi i partner si perdano di vista e di cuore.
Gli stress cui i neo genitori vengono sottoposti, i cambiamenti, le responsabilità mettono a dura prova: ed ecco che a fianco di quelle coppie che si ristrutturano con più facilità e velocità, altre vacillano, si mettono in discussione fino ad una rottura, non sempre esplicitata, ma comunque dolorosa.
Volendo spaccare il capello, con la nascita del bimbo e il massiccio investimento di energia e di tempo che questo richiede, può succedere che la dimensione romantico-erotica e quella di complicità amicale si riducano a picco, mentre sale e diventa prioritaria la solidarietà. Aspetto certo importante per la cura del piccolo che va a scapito però dell’intimità e dell’erotismo: il sesso passa in secondo piano (a volte “ultimo”) e si finisce così per colpire al cuore la stessa soddisfazione coniugale.
Ciò può generare in uno o entrambi i partner confusione, rabbia, astio, paura e portare la coppia ad una situazione di empasse. Sta di fatto che si soffre, parecchio. Ci si sente spesso mancare la terra sotto i piedi. Si pensa di aver fallito.
Anche qui la rete gioca un ruolo fondamentale, la possibilità o meno che la coppia ha di delegare o affidare il piccolo alle cure di qualcun altro e la possibilità di confrontarsi e condividere con altri neo genitori.
Quello che sento pericoloso sono le generalizzazioni: non tutte le persone reagiscono allo steso modo e non tutte le coppie si trovano nella medesima situazione all’arrivo di un figlio. Meglio valutare ogni storia a sé e considerare tutte le possibilità prima di emettere una “prognosi” per una coppia in difficoltà.
In alcuni casi si tratta di relazioni già incrinate o poco solide, che esplodono definitivamente. In altri casi si può trattare di una fase, dell’ennesima prova da affrontare insieme e quindi di un’occasione di crescita.
Che fare?
Meglio fermarsi, interrogarsi, prendersi tempo e spazio per capire. Se necessario, qualora da soli non si esca dall’empasse, è bene chiedere aiuto. Agli amici, alla famiglia, ad un esperto.
Come professionista ritengo fondamentale aiutare la coppia ad assumersi la responsabilità del piccolo senza perdersi di vista. Aiutanre la neomamma e il neopapà a evitare quel caos esistenziale che come una mina vagante può distruggere anche la coppia più solida. E’ una nuova musica che la coppia può ricreare: passando da un duo a un trio. Una musica tanto più bella e limpida quanto più ciascuno ritrovi, con e insieme all’altro, il senso dell’ordine, del tempo e della misura.
E della poesia.
A cura di dott.sa Maria Francesca Basoni
Psicologa Psicoterapeuta
Via Fontana 15/1 Milano
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Mer 22 Dic 2010, 8:51 pm Da Mirna Marchi
» Mi Presento
Mer 22 Dic 2010, 8:48 pm Da Mirna Marchi
» I neonati sanno fare ragionamenti complessi già a 9 mesi
Lun 06 Dic 2010, 9:13 pm Da Mirna Marchi
» Sono incinta! Aiuto!
Lun 06 Dic 2010, 8:53 pm Da Mirna Marchi
» L’asma nei bambini può dipendere dall’abuso di paracetamolo
Lun 06 Dic 2010, 8:49 pm Da Mirna Marchi
» Depressione post partum, troppe donne restano sole
Lun 06 Dic 2010, 8:37 pm Da Mirna Marchi
» L’olfatto del bambino si sviluppa già nel grembo materno
Lun 06 Dic 2010, 8:28 pm Da Mirna Marchi
» Se il bambino piange di notte, la mamma si sveglia più del papà
Sab 20 Nov 2010, 9:17 pm Da Mirna Marchi
» I neonati sognano già ad occhi aperti
Mar 16 Nov 2010, 9:17 pm Da Mirna Marchi