Come leggere i segni di una gravidanza
Qualche giorno di ritardo, un certo senso di gonfiore e sbalzi d’umore. O anche nausea, gastrite, senso di svenimento. Saranno un segnale di stress, di stanchezza? Oppure sarò incinta? E’ arrivato il momento che ogni donna attende, quello della gravidanza che pur con le sue incognite e preoccupazioni esalta la bellezza femminile e rende davvero unico questo periodo. Un senso di felicità commista a confusione e stordimento, ansia e curiosità pervade ogni futura mamma. Quante emozioni che si accavallano in un attimo, quanti pensieri che corrono eppure ancora non c’è la certezza: se aspetto oppure no.
E’ questa la domanda spontanea che tutte le donne si pongono quando il ciclo non si presenta puntuale all’appuntamento e guardandosi allo specchio vedono il seno più florido del solito. L’importante è non aver timore delle proprie emozioni e confidarsi con chi può capirvi meglio: con il partner o l’amica più cara. Anche perché può essere vero, ma può anche non esserlo visto che i sintomi di una futura gravidanza e dell’arrivo del ciclo mestruale hanno molti punti in comune, non sempre facilmente distinguibili se non con un riscontro scientifico, come un test di gravidanza o le analisi del sangue. Ma cerchiamo subito di capire quali sono i segnali che una donna deve tenere sotto controllo nei giorni di ritardo prima che decida di conoscere la realtà attraverso i sopra citati metodi. C’è subito da dire che i sintomi della gravidanza sono la conseguenza del cambiamento ormonale dovuto all’essere incinta e vengono detti fenomeni simpatici della gravidanza.
I primi segnali
Il più plateale è l’assenza del ciclo anche se sono molte le donne che hanno cicli irregolari, o addirittura dei periodi di amenorrea (assenza spontanea del ciclo), il che rende il sintomo poco affidabile. Altro sintomo è il gonfiore del seno e i capezzoli che diventano molto più tesi e sensibili, assumendo anche una colorazione più scura. Anche questo però può confondersi facilmente con i sintomi pre-mestruali quando infatti il seno è più turgido. Se al mattino percepite un certo senso di nausea i segni iniziano a farsi più evidenti, perché nel caso di arrivo del ciclo mestruale tale fattore non compare. Durante la giornata inoltre si fa sentire la sonnolenza, mentre la notte il riposo non è profondo. Spesso si avverte bruciore allo stomaco e aumento della salivazione e potete passare da momenti di fame acuta a momenti di totale inappetenza. Sono soprattutto gli odori a infastidirvi, spesso il fumo o il caffè anche in soggetti che ne fanno uso normalmente. Infine avete improvvisi sbalzi d’umore - anch’essi legati ai cambiamenti ormonali - che non rientrano nelle caratteristiche del vostro carattere.
Un altro segno tipico è la presenza di perdite vaginali acquose o biancastre, senza bruciore o prurito tipici della vaginite, definite leucorrea gravidica e legate a un aumentato trasudato vaginale per aumento della vascolarizzazione che si associano a turgore e colorazione più scura dei genitali esterni. Aumenterà inoltre la necessità di urinare più frequentemente senza dolore o bruciore associata a un aumentata sensazione di sete. Inoltre la stitichezza ed il meteorismo intestinale tipici della gravidanza, determinano gonfiore addominale per cui si può avvertire fastidio se si indossano indumenti molto attillati (per esempio jeans aderenti). Se tutto ciò vi sta accadendo e il ciclo mestruale nel frattempo non si è ancora fatto vivo sarebbe il caso di sottoporvi a un test di gravidanza per scoprire se in voi sta già crescendo una nuova vita.
Test di gravidanza
Capire se si è incinta o si tratta solo un falso allarme ormai è molto semplice e immediato. In ogni farmacia o supermercato è infatti possibile acquistare il test di gravidanza che pur cambiando nella confezione o nel colore, si basa sempre sullo stesso principio e sul medesimo funzionamento.
Sono test in grado di rilevare la presenza dell’ormone HCG nelle urine (ormone che non esiste in una donna non incinta). Il test contiene degli anticorpi che reagendo in presenza dell’ormone di gravidanza evidenziano sulla barretta una diversa colorazione che corrisponderà alla positività o alla negatività del test.
Di facile utilizzo, il test è preferibile eseguirlo al mattino appena alzate, visto che è il momento in cui l’urina è più concentrata e l’eventuale presenza di HCG, più facilmente individuabile. E’ invece sconsigliabile bere molto prima di eseguirlo perché l’ormone della gravidanza potrebbe essere troppo diluito e difficilmente rintracciabile. Soprattutto se eseguite il test ai primissimi giorni di ritardo, anche se foste incinta il quantitativo di HCG potrebbe essere troppo basso per essere rilevato per cui si rende necessaria la ripetizione del test dopo qualche giorno. La maggior parte dei test sono comunque affidabili fin dal primo giorno di ritardo delle mestruazioni, ma in tale caso è bene rifarlo qualche giorno dopo
Istruzioni per l’uso
Prima di tutto leggere attentamente le istruzioni, soprattutto la parte in cui si dice che se compare questo simbolo o colore sei incinta, se compare quest’altro invece non lo sei. Una volta messa a fuoco questa fondamentale differenza, procedete. Qualsiasi tipo di test utilizziate deve essere messo sotto il getto dell’urina e dopo pochi minuti avrete il risultato. Nel caso in cui qualcosa non fosse andato per il verso giusto e quindi il risultato non fosse attendibile una chiara indicazione comparirà sul test stesso (come spiegato nelle istruzioni). In tal caso il test va ripetuto. Molti dei test in commercio sono infatti comprensivi di due barrette, proprio perché esiste la possibilità di sbagliare: il loro costo può variare dai 15 ai 25 euro, a seconda delle marche e può essere acquistato in farmacia o nei supermercati senza la prescrizione medica. Qualora il risultato fosse positivo dovrete darne comunicazione al vostro medico/ginecologo che vi prescriverà le analisi per confermare il vostro stato di gravidanza. Potrete rivolgervi a un laboratorio di analisi mediche privato, pubblico o convenzionato
Analisi del sangue
In caso di dubbio le analisi del sangue rappresentano il secondo step per dare conferma scientifica ai risultati del test fatto in casa. Semplicemente per il fatto che l’ormone della gravidanza staziona nel sangue prima di essere eliminato con le urine. Inoltre l’esame di laboratorio dando una valutazione quantitiativa dell’HCG permette di stabilire il momento del concepimento in base alla concentrazione di ormoni e quindi la data approssimativa del parto oltre a poter diagnosticare possibili patologie come l’aborto spontaneo o la gravidanza extrauterina
I risultati sono disponibili nel giro di 24 ore. In ogni caso, se le analisi confermeranno la gravidanza, affidatevi sempre al vostro ginecologo di fiducia. Se non ne avete uno o se non segue il parto, potreste valutare di affidarvi a un nuovo professionista con cui compiere questo bellissimo cammino, tappa per tappa, per arrivare a destinazione con più fiducia e meno incertezze sull’assistenza che riceverete.
La prima ecografia
Appena ottenuto il risultato positivo del test programmerete con il vostro ginecologo, verso la 6a/7a settimana dall’ultima mestruazione,la prima ecografia da cui si potrà visualizzare la camera gestazionale nell’utero (la cameretta in cui è contenuto l’embrione) e l’embrione, il quale, nonostrante abbia ancora una lunghezza di pochi millimetri, possiede già un’attività cardiaca che potrete ascoltare grazie al doppler.
Con questa ecografia, che sicuramente ricorderete come uno dei momenti più emozionanti della vostra gravidanza, verrà calcolata la data presunta del parto e la settimana esatta dal concepimento, poichè molte donne con cicli irregolari possono avere ovulazioni anticipate o ritardate per cui la settimana di gravidanza può non corrispondere esattamente a quanto calcolato in base all’ultima mestruazione.
La gravidanza, oltre a essere uno dei più bei viaggi della nostra vita, per molte di noi il più bello, è comunque un evento del tutto naturale. Non per questo non possono nascere ansie e timori. Se questo accade, è bene:
- consultare il ginecologo
- frequentare un corso preparto (ne esistono di privati e di pubblici, tutte le grandi strutture ospedaliere li organizzano)
- eventualmente, consultare uno psicologo.
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