A cura di Giulia Ronchetti, laurea specialistica in Psicologia dello Sviluppo e della Comunicazione, laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche, Diploma Magistrale a indirizzo Socio-psico-pedagogico, psicologa ed educatrice
Diventare mamma
Già dalla prima infanzia le donne iniziano ad avere idee e fantasie vaghe su loro stesse come madri. Esse prendono una forma più precisa con il passare degli anni e divengono maggiormente dettagliate durante l’adolescenza. Si arricchiscono di ulteriori significati quando ci si innamora e si sceglie un partner; raggiungono, infine, l’apice quando una donna scopre di essere incinta. Il percorso della gravidanza porta la donna ad assumere una nuova identità; questo "viaggio" non coinvolge solo l’aspetto biologico, ma modifica l’assetto psichico e il mondo affettivo e relazionale della futura mamma. Diventare madre è un lungo processo che comprende: il "prepararsi a diventare madre" durante i nove mesi di gravidanza, periodo nel quale inizia l’elaborazione di una nuova identità; il parto, con la nascita della madre "fisica"; i primi mesi dopo il parto, che definiscono la "nascita psicologica" della madre. La nuova identità di madre richiede, perciò, un lungo periodo di tempo per essere elaborata. Il nuovo assetto mentale è fondamentalmente diverso da quello che si aveva in precedenza ed è sconosciuto alle non-madri. Sono molteplici i fattori che contribuiscono a formare questo nuovo assetto: il passaggio da figlia a madre, il vedere il marito con occhi diversi, la ristrutturazione delle relazioni all’interno della famiglia e con l’ambiente esterno, il dover assicurare la sopravvivenza del bambino, lo sviluppare una nuova sensibilità e accettare il proprio intuito, l’essere confermate nelle proprie capacità di madri.
Aspetti psichici durante la gravidanza
La donna, quando rimane incinta, porta avanti tre gravidanze contemporaneamente:
- il feto fisico che cresce nel ventre materno,
- l’assetto psichico che si orienta alla maternità,
- il bambino immaginario che prende forma nella mente della madre. Anche quando un figlio è fortemente desiderato il processo che porta a diventare madri è accompagnato da sentimenti contrastanti, ambivalenti. Sono presenti ansie e timori sia per le reazioni degli "altri" importanti a questa notizia, sia perché si intraprende un nuovo viaggio di cui non si sa se si sarà all’altezza. Sono, però, anche presenti forti sentimenti di gioia e di soddisfazione per le proprie capacità generative e per la felicità di avere un bambino. Durante la gravidanza le donne sono alle prese con desideri, paure e fantasie. Le preoccupazioni, presenti in alcuni momenti, forniscono la materia prima su cui lavorare per la costruzione della nuova identità materna. L’immaginazione lavora al massimo per elaborare e dare forma ai pensieri. Le future madri si costruiscono scenari immaginari, nei quali i personaggi (futuri genitori, bambino…) vengono montati, smontati e rimontati secondo diverse prospettive, più e più volte. La mente è un vero proprio laboratorio dove il futuro viene assemblato e poi rifatto da capo. Le donne cercano di indovinare come sarà il bebé, secondo le proprie speranze, i propri timori e la propria storia personale. Questo processo immaginativo avviene costantemente ed è un modo utile e creativo per prepararsi ad affrontare la situazione dopo la nascita del piccolo. Si possono rintracciare nella fantasie delle future mamme schemi comuni:
- fino alla dodicesima settimana, ossia fino a quando non sono sicure di portare a termine la gravidanza (il rischio di aborto in questi primi tempi è maggiore), non si lasciano andare a pensieri troppo specifici sul bambino;
- dopo il III mese inizia il vero processo ideativo: molte donne iniziano a giocare con le proprie fantasie;
- dal IV mese l’esperienza del feto reale, tramite le ecografie e i movimenti fetali, dà un grande contributo alla fantasie materne;
- durante i mesi successivi le fantasie raggiungono il culmine e, probabilmente, verso l’VIII mese l’immagine del bambino avrà raggiunto l’apice dell’elaborazione;
- tra l’VIII e il IX mese la madre comincia a scomporre e disfare l’immagine che si era creata e lascia che svanisca. Al momento della nascita, infatti, bambino immaginario e bambino reale si incontreranno e la madre deve proteggere se stessa e il nascituro dalle possibili eccessive discrepanze. Tuttavia, il bambino immaginario non scomparirà mai del tutto e potrà servire alla neomamma per cominciare a stabilire una relazione con il suo piccolo.
La corrispondenza tra aspetti biologici e psicologici
Un aspetto fondamentale della nostra identità è l’esperienza e l’immagine che abbiamo del nostro corpo. I cambiamenti che avvengono durante la gravidanza hanno una grande influenza sulla preparazione psichica alla maternità. Infatti, i rapidi mutamenti, accompagnati a volte da sintomi quali nausea e stanchezza, destabilizzano l’immagine fisica della donna e preparano il terreno per una nuova organizzazione dell’identità. È importante che la futura mamma viva questi cambiamenti e li integri in una nuova immagine corporea. Questi cambiamenti ricordano continuamente alla madre il bambino che verrà. I cambiamenti fisici procedono e accompagnano quelli psicologici. Si possono individuare quattro fasi:
- dal concepimento fino alla percezione dei movimenti fetali: si verificano alcune modificazioni dell’immagine corporea che si accompagnano ad un maggiore investimento sul sé;
- dalla percezione dei movimenti fetali fino alla fine della gravidanza: il feto viene riconosciuto come un’entità e se stante e la madre gli attribuisce molteplici caratteristiche fondate sulle sue fantasie consce e inconsce;
- ultimi momenti prima del parto: sono caratterizzati dalla presenza di ansie riguardanti la paura del dolore, di morire, dell’integrità del bambino e dal sentire la necessità sempre più forte di portare a termine la gravidanza;
- subito dopo il parto: è un periodo ricco di cambiamenti. Il corpo si modifica e c’è la separazione dal bambino; inizia a instaurarsi la relazione con il bambino reale.
La gravidanza e il diventare madri risultano essere un evento molto speciale, anzi, unico per la vita di una donna. I cambiamenti che si trova ad affrontare sono molteplici e portano alla nascita di una nuova identità. Questo percorso si configura, perciò, come molto impegnativo ma sicuramente ricco di gioie e irripetibile.
Letture di riferimento: "Diventare madri" di Daniel Stern.
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