Quando si allatta il proprio bambino al seno bisogna far sì che il capezzolo finisca nel palato molle del bambino, giù verso la gola. Con un attacco sbagliato il bambino tenderà a “masticarvi” il capezzolo col palato duro, e, non solo in questo modo non riuscirà a cavare fuori il latte, ma vi spunteranno le ragadi. Il dolore che provavo io assomigliava molto a migliaia di spilli che ti vengono conficcati nel seno, sensazione spiacevolissima e molto dolorosa!
La posizione corretta di attacco al seno ve la può mostrare una consulente in allattamento, un’amica che ha esperienza di allattamento, e proverò anche io a descriverla, anche se non è facile (ed è sempre meglio vedere un esempio dal vivo):
Prima di tutto, mettetevi comode con la schiena ben appoggiata, in modo da non dovervi sporgere sul bambino ma neanche da obbligarlo ad “appendersi” per ciucciare.
Tenete il bambino pancia contro pancia, la testa deve essere in linea col corpo (orecchio, spalla e anca in asse), e dovete avvicinare lui al seno, non il contrario.
Potete provare ad attaccare il bambino mettendo il capezzolo all’altezza del suo naso. Lui spalancherà la bocca (naturalmente se in quel momento ha voglia di ciucciare!), e voi potete fargli prendere il seno in modo corretto. Il capezzolo, infatti, si deve trovare nella parte superiore della bocca del bambino, così che ci sia posto per mettere la lingua tra il capezzolo e il labbro inferiore.
Si dovrebbe vedere una parte maggiore di areola superiore e quasi niente di quella inferiore, sempre in proporzione alla sua dimensione e a quella della bocca del bambino, e il mento dovrebbe poggiare sul seno, mentre il naso non è necessario che lo faccia. La lingua del bambino, infatti, serve a “mungere” il seno, a spremerlo, premendo con la lingua i dotti galattofori in cui si accumula il latte.
Mentre poppa, il bambino ha le labbra girate all’esterno, e la bocca spalancata. Insomma, ciucciare assomiglia più a masticare che a succhiare da una cannuccia, si possono vedere le mandibole che lavorano ritmicamente e si dovrebbe veder muovere anche l’orecchio mentre il bambino deglutisce.
Se l’attacco è corretto, infine, non si dovrebbero sentire “schiocchi”, che stanno a indicare che il bambino non fa il “sottovuoto”, quindi perde la presa sul seno.
Allattare non deve fare male! Ma se vi diranno che provare dolore è normale e che fa parte del gioco, credeteci solo se questo dolore diminuisce e scompare dopo i primi minuti di poppata, e se andando avanti quindi non avete problemi. Se invece il dolore persiste per tutto il tempo della poppata, a volte anche aumentando, credete al vostro corpo, che vi sta dicendo che qualcosa non va. I primi giorni di allattamento dovrebbe essere un po’ come quando si indossano un paio di scarpe nuove: man mano che il bimbo ciuccia il capezzolo diventa più elastico.
La posizione corretta di attacco al seno ve la può mostrare una consulente in allattamento, un’amica che ha esperienza di allattamento, e proverò anche io a descriverla, anche se non è facile (ed è sempre meglio vedere un esempio dal vivo):
Prima di tutto, mettetevi comode con la schiena ben appoggiata, in modo da non dovervi sporgere sul bambino ma neanche da obbligarlo ad “appendersi” per ciucciare.
Tenete il bambino pancia contro pancia, la testa deve essere in linea col corpo (orecchio, spalla e anca in asse), e dovete avvicinare lui al seno, non il contrario.
Potete provare ad attaccare il bambino mettendo il capezzolo all’altezza del suo naso. Lui spalancherà la bocca (naturalmente se in quel momento ha voglia di ciucciare!), e voi potete fargli prendere il seno in modo corretto. Il capezzolo, infatti, si deve trovare nella parte superiore della bocca del bambino, così che ci sia posto per mettere la lingua tra il capezzolo e il labbro inferiore.
Si dovrebbe vedere una parte maggiore di areola superiore e quasi niente di quella inferiore, sempre in proporzione alla sua dimensione e a quella della bocca del bambino, e il mento dovrebbe poggiare sul seno, mentre il naso non è necessario che lo faccia. La lingua del bambino, infatti, serve a “mungere” il seno, a spremerlo, premendo con la lingua i dotti galattofori in cui si accumula il latte.
Mentre poppa, il bambino ha le labbra girate all’esterno, e la bocca spalancata. Insomma, ciucciare assomiglia più a masticare che a succhiare da una cannuccia, si possono vedere le mandibole che lavorano ritmicamente e si dovrebbe veder muovere anche l’orecchio mentre il bambino deglutisce.
Se l’attacco è corretto, infine, non si dovrebbero sentire “schiocchi”, che stanno a indicare che il bambino non fa il “sottovuoto”, quindi perde la presa sul seno.
Allattare non deve fare male! Ma se vi diranno che provare dolore è normale e che fa parte del gioco, credeteci solo se questo dolore diminuisce e scompare dopo i primi minuti di poppata, e se andando avanti quindi non avete problemi. Se invece il dolore persiste per tutto il tempo della poppata, a volte anche aumentando, credete al vostro corpo, che vi sta dicendo che qualcosa non va. I primi giorni di allattamento dovrebbe essere un po’ come quando si indossano un paio di scarpe nuove: man mano che il bimbo ciuccia il capezzolo diventa più elastico.
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